Rapporto tra stalking e maltrattamento in famiglia
(Cass. Pen., Sez. I, Sent. n. 4133/2016).
La Cassazione torna a fare il punto in materia di atti persecutori enunciando il principio di diritto secondo il quale:
…tra stalking e maltrattamento in famiglia, ha chiarito che i rapporti tra i due reati, alla luce della clausola di sussidiarietà prevista dall’art. 612 bis c.p., vanno letti nel senso che si applica il più grave reato di maltrattamenti in famiglia quando vi è un vincolo familiare o affettivo, mentre residua la condotta aggravata di atti persecutori quando, pur nascendo il fatto nell’ambito di una comunità familiare, siano posti in essere in conseguenza della cessazione del legame…
La Corte, in merito, sottolinea la strutturale differenza tra i due reati evidenziando come il reato di maltrattamenti si sostanzi in una condotta vessatoria che unifica e da senso a molteplici offese, sì da prevaricare e umiliare costantemente e abitualmente il familiare, mentre quello di atti persecutori offende la persona (rectius: la sua libertà morale) e può essere commesso da tutti, al di fuori di una necessaria interrelazione personale con la vittima.