Lesione della capacità sessuale e risarcimento del danno
(Trib. Roma, Sez. XIII, Sent. 11 febbraio 2016, n. 2782)
Con la Sentenza in commento, la Giurisprudenza di merito affronta il tema della responsabilità del medico per la lesione della capacità sessuale e del risarcimento del danno.
Il caso riguarda una donna di 46 anni che, su diagnosi principale di prolasso genitale totale, veniva sottoposta ad un intervento di isterectomia vaginale con annessioctemomia sx, apposizione di rete Marlex e perineoplastica.
L’intervento non riusciva: per un errore del medico chirurgo veniva asportata un’eccessiva porzione di parete vaginale, provocandone una riduzione della profondità e del calibro tale da determinare l’impossibilità di intrattenere qualsiasi rapporto sessuale con il coniuge.
Il pregiudizio non patrimoniale patito dalla danneggiata, stabilisce il Tribunale in epigrafe, deve essere risarcito sia sotto il profilo del danno biologico, quale lesione della integrità fisica della persona, sia sotto il profilo del danno morale ed esistenziale da sessualità compromessa.
...il danno non patrimoniale così calcolato deve essere personalizzato in ossequio all'insegnamento ultimo della Corte di Cassazione che, con la pronuncia a Sezioni Unite n. 26972/08, ha inteso – superando definitivamente la nozione di danno morale soggettivo transeunte automaticamente legato al pregiudizio alla salute – ricondurre ad una unitaria voce di danno tutti i pregiudizi non patrimoniali connessi alla lesione dell’integrità psicofisica del soggetto vittima di un illecito, sulla scorta dell’apprezzamento delle sofferenze concrete, valutate anche dal punto di vista relazionale ed esistenziale, patite da parte attrice; si ritiene equo quindi maggiorare nel caso in esame il danno biologico complessivo […] attesa la menomazione sessuale su una donna di giovane età che non può non comportare anche un pregiudizio psicologico……
La menomazione sessuale, pertanto, comporta un danno morale ed esistenziale risarcibile.
Quanto alla quantificazione del danno, la Sentenza ha personalizzato il danno biologico tenendo conto della gravità del patimento e della giovane età della paziente.
Sulla base di tali argomenti il Tribunale di Roma, facendo applicazione delle tabelle di liquidazione del danno del rispettivo Foro, ha riconosciuto alla paziente un risarcimento comprensivo del danno da sessualità compromessa.